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Nuovo intervento per la terapia chirurgica delle emorroidi

Novembre 1, 2021

Chiusura dei rami terminali arteriosi (dearterializzazione) delle emorroidi con strumento a radiofrequenza per via transanale.
TRHD (Transanal Radiofrequency Haemorrhoidal Dearterialization)

La malattia emorroidaria è una delle più frequenti malattie dell’età adulta. Circa il 50% della popolazione adulta occidentale soffre o ha sofferto di emorroidi. Le emorroidi sono dei cuscinetti vascolari presenti fin dalla nascita che completano il meccanismo della continenza fecale. Questi cuscinetti restano di volume contenuto e sono asintomatici nell’infanzia poi per una serie di fattori potenzialmente scatenanti o favorenti (stipsi, diarrea, gravidanze, ciclo mestruale, parti, assunzione di contraccettivi, sedentarietà e disordini alimentari) possono aumentare di volume, prolassare e diventare sintomatici. I sintomi più frequenti sono il sanguinamento, il prolasso, il prurito e il dolore. Le emorroidi vanno operate solo se sintomatiche e dopo il fallimento della terapia medica ed igienico-dietetica. Purtroppo, questa patologia viene spesso trascurata sia per l’imbarazzo del paziente a sottoporsi a visita che per la paura dell’intervento chirurgico che mantiene ancora oggi un ricordo doloroso legato al passato. Fortunatamente oggi le cose sono cambiate e la crescente esperienza chirurgica in questo campo insieme all’avvento di nuovi strumenti hanno permesso di realizzare nuove tecniche meno dolorose rispetto a quelle del passato. Lo stesso paziente però è spesso vittima di una scarsa informazione che talvolta può risultare ingannevole. Il nuovo intervento che propongo, che da me viene attuato da sei mesi, consiste nel chiudere con uno strumento a radiofrequenza i rami terminali dell’arteria emorroidaria superiore per via transanale. La tecnica è semplice e consiste nell’applicare una pinza a radiofrequenza su una plica mucosa, al di sopra del ramo arterioso, che è situata in una zona poco sensibile al di sopra delle emorroidi. Per questo motivo non causa dolore e la chiusura del ramo arterioso riduce l’afflusso ematico alle emorroidi e di conseguenza il sanguinamento. Nel caso fosse associato un prolasso mucoso si completa l’intervento con una plicatura della mucosa prolassata (prolassopessiamucosa). La plicatura della mucosa si realizza utilizzando un particolare anoscopio fenestrato, ben tollerato dal paziente, che permette di confezionare quattro o sei suture longitudinali con un filo a lento riassorbimento. Lo scopo di queste suture è quello di ridurre il prolasso ed il sanguinamento e generare a distanza una fibrosi che riattacca la mucosa alla parete muscolare impedendone lo scivolamento. L’intervento viene eseguito in anestesia locale associata ad una sedazione ed il paziente dopo circa tre ore viene dimesso e dopo una settimana torna al lavoro. Nei casi finora eseguiti l’intervento si è dimostrato sicuro, efficace e senza dolore. Questo tipo di intervento è indicato nelle emorroidi sanguinanti fino al terzo grado. Nelle emorroidi di quarto grado invece l’intervento risolutivo raccomandato è l’asportazione delle emorroidi sempre con questo strumento a radiofrequenza ed in anestesia locale. Data per scontata la corretta indicazione ed esecuzione della tecnica si raccomanda di selezionare i pazienti da operare e di non applicare a tutti la stessa tecnica. Spesso infatti, il paziente può presentare emorroidi di vario grado ed il trattamento in questi casi dovrà essere sartoriale cioè cucito su misura in base al grado di prolasso. In questo modo il decorso operatorio sarà migliore con meno dolore e complicanze. In conclusione, la raccomandazione che voglio fare è che al primo sintomo di malattia emorroidaria il paziente deve subito prenotare una visita proctologica. Lo specialista attraverso la visita ed altri accertamenti (colonscopia) escluderà malattie più gravi e farà la diagnosi del grado di prolasso emorroidario. Questo permetterà di personalizzare il trattamento scegliendo la tecnica più appropriata e meno invasiva per la cura della malattia. 

Dott. Giuseppe De Santis

 

Emorroidi

Per risolvere senza dolore la sintomatologia legata alle emorroidi evita di arrivare allo stadio di emorroidi prolassate all’esterno non riducibili.

SPECIALISTA IN CHIRURGIA GENERALE
Esperto in Chirurgia addominale,
Chirurgia Colo-Proctologica ed Endoscopia Digestiva

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